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venerdì 5 luglio 2013

Cose che piuttosto mi sciolgo nell'acido

Il cattivo gusto regna sovrano. Viviamo in un mondo di gente brutta, cattiva e volgare che ogni giorno ferisce le nostre cornee con oscenità di ogni tipo.
Dinanzi a tanto orrore ho deciso di chiarire una volta per tutte quali sono i limiti della decenza oltre i quali - mi dispiace - non rispondo delle mie azioni [ma siccome sono pacifista, il più delle volte anziché picchiare il colpevole finisce che vado a dare testate contro il muro sospirando perché viviamo in una società ingiustamente democratica e io non sono una damina con stuoli di ancelle adoranti e... dio come soffro!]



1) Le Hogan.
Nere con brillantini. Un grande classico dell'indigestione.
Le Hogan sono senza dubbio il manufatto più orribile che il genere umano potesse concepire, così orribile che a seguito della loro invenzione l'Homo Sapiens dovrebbe perdere la funzionalità del pollice opponibile, avendo ampiamente dimostrato di non meritare tale privilegio. 
Spesso mi chiedo: che punizione merita un essere così orribile da indossare le Hogan? Cesare Beccaria ammetterebbe un'eccezione al divieto della pena di morte vista la gravità della situazione?
Ma ciò che continua a stupirmi è che - malgrado costino circa 250€ - la gente le compra. 
Se conoscete qualcuno che indossa le Hogan legatelo e portatelo da un prete specializzato in esorcismi. Se mette quelle con i brillantini, ponete fine alle sue sofferenze con un colpo ben assestato.

2) L'argento brunito
L'argento brunito applicato a gioielli tribali. Il TOP!
Se volevo indossare un gioiello che sembrasse acquistato sulla bancarella dei pachistani a Scalea, non venivo in gioielleria a spendere 100€. E questo è quanto.
L'argento brunito, sulla cui reale natura argentea nutro seri dubbi, è una di quelle cose che non rimpiango dei miei 15 anni e che lascio volentieri insieme ai bonghi e all'incenso alle femministe e agli adolescenti con problemi esistenziali per decorare le proprie camerette.

3) Alviero Martini
Per non dimenticare mai la geografia del bacino del Mediterraneo.

A mio modesto avviso, Alviero Martini e la sua orrenda linea "First Class" se la giocano quanto a orrore con le Hogan.
Purtroppo il senso di avere un'antica carta geografica farlocca sulle scarpe o sul cappello mi sfugge. Chiamatemi "limitata".
Forse dipende dal fatto che sono cresciuta in una città con più di un milione di abitanti e una linea metropolitana e non in un borgo sperduto di qualche provincia remota del nostro caro Stivale. Evidentemente questa mia condizione esistenziale mi impedisce di trovare "bella" una cosa solo perché ha una marca riconoscibile.

4) Le borse di Carpisa
L'eleganza e la necessità di assumere questa posa credibile.
Piuttosto che portare a spasso una di quelle COSE, io mi strapperei il braccio destro e lo darei in pasto ai coccodrilli. Non mi interessa se hanno fatto anche la linea in Vera-Finta-Pelle o se ci sono modelli carini. Sul punto non transigo. A me le tartarughe piacciono solo a mare o in giardino. Non sulla borsa.
Posso fare un'eccezione se si tratta della valigia, ma solo perché la sua unica funzione è quella di essere comoda e di non distruggersi nel trasporto aereo. Comunque no, a ben pensarci, manco per la valigia.

5) Ombretto o matita azzurri
Brrrrr!
Non c'è un motivo preciso. Semplicemente mi fanno venire una fitta al cuore quando li vedo.



6) La Pinko Bag
Ancora tu?
Sebbene il primo decennio del terzo millennio si sia concluso (e già da un po' tra l'altro) codeste oscenità continuano a palesarsi in giro e a spargere le loro odiose e inutili paillettes sul globo terraqueo, attaccandosi ai vestiti di ignari passanti che poi maledicono tutte le Pinko Bag del mondo e le loro proprietarie.
A queste donne che nonostante tutto insistono nel rovinare le nostre giornate con le loro brutte borse, vorrei  mandare il seguente messaggio:
"Se volete una shopping bag sappiate che hanno inventato le Pliage di Longchamp. Adeguatevi, cazzo. Siamo nel 2013."

7) La matita per labbra a contrasto
Non so chi tu sia, ma grazie! E' l'immagine perfetta per illustrare il concetto
C'è bisogno che ve lo dica io che l matita a contrasto è una cosa orribile e disgustosa???

8) Il leggins bianco
Eleganza e sobrietà.
Già il leggins di per sé dice "sono rimasta ferma a quando ero una giovane universitaria fuorisede anche se nel frattempo sono diventata una donna di mezza età con le vene varicose".
Se possiamo fare un'eccezione per quello nero (ma solo a patto che stiate facendo un'escursione avventurosa e che abbiate una gamba degna di questo nome) quello bianco è inammissibile, anche per chi ha le cosce lunghe più 150 cm. Accettabile solo se a Carnevale ci si veste da Principessa Leila di Star Wars. 

9) Desigual
Salta sin parar!

Lo so che a molte di voi piace. Lo so. Sento che non capite il mio sconcerto sul punto ma io proprio lo trovo inaccettabile.
Tutti quei colori, quelle applicazioni patchwork, quelle cuciture a vista e quei bottoni a cazzo mi provocano l'orticaria... Ma cosa c'è di male ad avere addosso meno di 15 colori che tra loro fanno a cazzotti? Qual è il problema se una donna di 30 anni che di mestiere fa - chessò - l'avvocato penalista si veste come una persona adulta e non come una giovane ribelle di buona famiglia? Perché dovrei andare in giro conciata come un cocorito dell'Amazzonia? Spiegatemelo voi. Io nin so.

10) Tatuaggi sulle cosce

E' un concetto così banale che andrebbe inserito già nei programmi scolastici della scuola materna: I TATUAGGI NON SI FANNO SU ZONE VISIBILI QUOTIDIANAMENTE E MEN CHE MENO SU ZONE PARTICOLARMENTE SOGGETTE A CELLULITE E CEDIMENTI STRUTTURALI.
Care amiche con i tatuaggi sulle cosce o sulle gambe, anche se voi pensate di restare "forever young" la verità è che tra meno di 10 anni quella tela da dipingere che sono le vostre cosce sarà raggrinzita, grassoccia e orribile. E come se tutto ciò non bastasse, ci saranno fiorellini rosa deformati dalla cellulite a mo' di decorazione.


PS: Anche stavolta la piattaforma Blogger ha arbitrariamente stabilito di mettere grassetti a cazzo. grazie di cuore, Blogger! veramente.

23 commenti:

  1. Per non dimenticare mai la geografia del bacino del Mediterraneo.
    questa frase vale tutto il post. ADORO.

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  2. Mi unisco allo sdegno per Hogan, Alviero Martini e Pinko Bag. Grande Nenè!

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  3. amica mia, io sono un ragazzo, non sono per niente un fashion-addict (tantomeno un blogger), non mi frega poi più di tanto di quello che indossa la GGente, ma sono un mezzo sociologo e studio il gusto con metodo sociologico (e questo spiega il perchè io sono sul tuo blog). Tralasciando la premessa, pur prodiga di informazioni, ti dirò che DI CERTO usare il comic sans è meno di buon gusto che tatuarsi gli arti inferiori.
    in fede
    Pierre Bourdieu.

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    1. Caro sociologo Hai perfettamente ragione ma purtroppo la piattaforma di Blogger oggi ha deciso di modificare il carattere aggiungendo un orrendo grassetto. Se fossi capace di usare un PC passerei a WordPress ma siccome sono inceppata mi tengo questo. Se avessi letto il PS lo avresti saputo.

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    2. ma cos'è il comic sans? e cos'è la vita? domande sociologiche.

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  4. grassetto non è uguale a comic sans serif.
    PS uguale Pubblica Sicurezza. quella che mi andrebbe di chiamare quando chi scrive di gusto usa il comic sans
    saluti
    Pierre

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    1. E mi cambia anche il font oltre al grassetto, caro Pierre.
      Ho provato per 20 minuti a dare a questo post il formato originale (quello che hanno tutti gli altri per intenderci) poi mi sono arresa e l'ho pubblicato così com'è perché sono pigra e negata col PC.
      Chiama pure un bravo ginecologo oltre alla PS. La sindrome premestruale si può curare!

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  5. "in un borgo sperduto di qualche provincia remota del nostro caro Stivale".

    Un scivolone così da te non me lo spettavo. Be', io vivo per l'appunto in un borgo sperduto di qualche provincia remota del nostro caro Stivale. Born and raised. Eppure ti assicuro che il senso del grande seguito che ha Alviero Martini sfugge anche a me.
    E non credo di essere la sola.
    Ma davvero stiamo ancora alla storia del topino di campagna e del topino di città?


    Firmato.
    La donna con la coda di paglia che nessuno obbliga alla lettura di questo blog (dirai tu).

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    1. vabbè ma è innegabile che una buona percentuale di chi vive in borghi sperduti ha meno gusto. e meno autoironia.

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    2. Cara "donna dalla coda di paglia",
      capisco che tu possa sentirti un po' piccata ma ti assicuro che non era mia intenzione fare di tutta un'erba un fascio. Chiaramente anche nei borghi sperduti esistono donne che sprizzano buon gusto da tutti i pori. D'altra parte se in italiano esiste l'aggettivo "provinciale" un motivo ci sarà (e cioè che in codesti luoghi vi è una buona dose di conformismo, che credo tu potrai confermare). Insomma, quello che sto cercando di dire è che la mia era una perifrasi iperbolica per dire che sono "provinciali".
      Poi ovviamente io sono una stronza acida e con i pregiudizi, che spara merda su tutti e poi va in giro con le espadrillas quindi se vuoi odiarmi non fai male. Però mi fai dispiacere.

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  6. hai dato voce al mio disagio, ti ringrazio.

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  7. Vogliamo parlare delle "tovaglie" della Burberry? :)

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  8. Cara Nené, come hai potuto dimenticare i pagliacci della Piero Guidi?!
    Provincialotta io, ma non piccata, non ne posso davvero più. Dovrò emigrare per non vedere più sotto il fiero braccio delle mie coetanee (e non) quelle pessime stampe circensi!

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    1. Ti confesso che non le conoscevo e ho dovuto googlare per capire a cosa alludevi. Adesso non so come farò a sostenere il peso di tanto orrore...

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  9. Dai Nenè Cherie, chapeu!
    Hai avuto un bel gusto nel gestire il commentatore impertinente!
    Promossa.
    Solo dovresti essere più smaliziata col PC. Però si può sempre migliorare, il gusto invece è come l'Edipo, un fatto di prima infanzia....
    Saluti
    Pierre.

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  10. non abbiamo mai litigato... t'ho trollato e hai reagito col giusto garbo...
    :D
    SalAti
    Pierre.

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  11. Nella mia città Hogan e Alviero Martini sono un marchio distintivo.
    Magari la gente non arriva al 20 del mese, ma DEVE OSTENTARE questi scempi.

    Sono due marchi che odio, che trasudano volgarità.
    E conseguenzialmente manco saluto chi li indossa. Ecco.

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    1. Non basta togliere il saluto. Bisogna punirli fisicamente.

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  12. d'ACCORDO SU OGNI TUA SINGOLA PAROLA. E, come vedi, lo rivendico con orgoglio.

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